Tamara de Lempicka, la Baronessa dell'Art Déco


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Nata a Varsavia nel maggio 1898, Tamara de Lempicka, all'anagrafe Maria Gurwik-Górska, è sicuramente una tra le pittrici più amate del Novecento.
L'eccezionale avventura pittorica dell'artista polacca s'intreccia amabilmente con i linguaggi della fotografia, della moda e della vita moderna, raccontata per mezzo delle sue opere più importanti che spesso propongono una figura femminile nuova: disinibita, indipendente, fuori dagli schemi, rivoluzionaria.

Dai numerosi dipinti si evidenzia una poli-identità che accompagnerà l'intero idillio della Lempicka. Ciò fu dovuto forse a una vita sospesa tra due continenti (europeo e americano), i quali, stilisticamente hanno contribuito alla formazione artistica della pittrice alla scelta delle tematiche, prevalentemente nudi (Le due amiche-Perspective,1923), amori saffici (La sottoveste rosa, 1927) e moda (La ragazza in verde del Pompidou, 1932). 
My Portrait (Self-Portrait in the Green Bugatti), 1929 - Tamara de Lempicka
My Portrait (Self-Portrait in the Green Bugatti), 1927
Trasferitasi, dopo la morte del padre a San Pietroburgo, qui conoscerà e sposerà l'avvocato Tadeusz Lempicki, dal quale prese ispirazione per il suo nome d’arte e con il quale si trasferirà a Parigi nel 1918. Nella capitale francese, Tamara s'iscrive all’Académie de la Grande Chaumière e nel 1922 espone per la prima volta al Salon d’Automne. Da quest'esposizione, si definisce lo stile ben definito della Lempicka: profondamente attratta dalle linee sinuose e dai colori pieni di Ingres e dal post-cubismo costruttivista di Lhote, l'artista sintetizza il volume dei corpi secondo il gusto Art Déco, reinterpretato in maniera del tutto personale.
Con questa rilettura artistica e soggettiva, Tamara de Lempicka, nella seconda metà degli anni Venti, ottiene i primi riconoscimenti dalla critica e a poco a poco, tra la popolarità sempre più acclamata, la pittrice inizia a fare scandalo proclamando la propria bisessualità. Quest'ultima peculiarità la si evince soprattutto nella serie di pitture dedicata a Rafaela Fano, modella e amante della quale l'artista si innamorò perdutamente.
Dopo il matrimonio fallito con Lempicki, Tamara sposa il barone Kuffner nel 1933, e ottiene quella fama e quella ricchezza tanto sognate. Nel 1939, si trasferisce negli States, in Texas, dove continua sì a dipingere ma non espone per via della feroce critica negativa nei confronti delle sue ultime opere.
Muore in Messico, il 18 marzo 1980 all'età di 82 anni.
Antonella Buttazzo

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