Dal Salento, l'incompresa poesia di Claudia Ruggeri
''T’avrei lavato i piedi
oppure mi sarei fatta altissima
come i soffitti scavalcati di cieli
come voce in voce si sconquassa
tornando folle ed organando a schiere
come si leva assalto e candore demente
alla colonna che porta la corolla e la maledizione
di Gabriele, che porta un canto ed un profilo
che cade, se scattano vele in mille luoghi.''
da ''Lamento di sposa barocca, octapus''
Incantevole nella sua estrema sensibilità come pochi, ma così fragile da decidere di morire, gettandosi da un balcone, una notte di un ottobre ormai inoltrato del 1996.
Claudia Ruggeri, napoletana di nascita ma trapiantata nel Salento, fu considerata una delle nuove voci più promettenti della poesia italiana fin da subito; difatti, due mesi dopo la sua scomparsa, furono pubblicati sulla rivista L'Incantiere, i versi e i frammenti giunti fino ad oggi nella raccolta Inferno minore.
Proprio su L'Incantiere, la Ruggeri si era fatta conoscere pubblicando alcune poesie, strinse importanti amicizie con il poeta Dario Bellezza e intraprese uno scambio epistolare con Franco Fortini, il quale leggendo i componimenti della giovane, la richiamava all'ordine, all'autenticità e alla purezza personale liberandosi, come un'Andromeda, delle catene del chiasso di richiami letterari del passato.
Effettivamente, nei suoi componimenti coabitano figure inquietanti, citazioni letterarie, lamenti, tragici slanci passionali e atmosfere surreali dettate da un lessico barocco e allo stesso tempo quotidiano, alternati da giochi fonetici, da assonanze, che affollano l'immaginario del lettore, spesso neofita di una poesia così intensa. Ma sicuramente la dote poetica della Ruggeri, rispecchia quell'eterna sospensione onirica e misterica della vita e della morte, posta in un genere del tutto particolare, quasi tra il classicismo e il post moderno che affascina.
La seconda raccolta delle poesie esce in un unico volume nel 2007 e poi nel 2018, al quale si aggiungono )e pagine del travaso e nuovi inediti. La seconda edizione vede una sperimentazione particolare e sospesa, grazie anche alla presenza di simboli ortografici, quali parentesi aperte e mai chiuse, quasi a sottolinearne un qualcosa di incompleto.
Di certo un poetare dall'alto valore artistico, ancora tutta da scoprire che ad oggi, in pochi ancora stanno indagando.
Antonella Buttazzo
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