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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Il Segnalibro: Letture estive (parte 1)

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Siamo nel bel mezzo di una nuova estate, certamente anomala e diversa da quelle a cui siamo normalmente abituati, ma nonostante le disposizioni anti Covid 19, siamo pronte a goderci le belle giornate in sicurezza, in compagnia del canto delle cicale e, ovviamente di un buon libro. Siamo dunque decise ad offrirvi una serie di consigli letterari divisi in due articoli, che speriamo possano allietarvi sia che preferiate una vacanza al mare, la quiete della montagna o semplicemente il vostro divano di casa in città. D’obbligo, prima di iniziare, è un piccolo disclaimer: quelli consigliati qui oggi non sono nuove uscite, bensì libri letti e apprezzati nelle estati precedenti. Iniziamo! - Outlander, Diana Gabaldon. Claire Randall è un’infermiera militare inglese che al termine della seconda guerra mondiale si concede con lui una seconda luna di miele con il marito nelle Highlands scozzesi, finché durante una passeggiata in solitaria su Craigh Na Dùn, si imbatterà in un antico c

Donne che corrono coi lupi: l'importanza di raccogliere le ossa

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Sto per raccontarvi una leggenda, e non si tratta di una leggenda qualunque. Vi parlerò della Loba, la prima storia che viene presentata nel libro Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés, psicanalista junghiana americana. Secondo il mito, in un luogo nascosto ma conosciuto da pochi, vive un'anziana così solitaria, rubiconda e pelosa tanto da emettere più suoni animaleschi che umani. Il suo nome in realtà, possiede molti altri nomi: spesso è citata come La Donna delle Ossa , La Trapera , La raccoglitrice o Donna-Lupa . Addirittura in alcune zone del Sudest, è nota anche con l'appellativo di La Que Sabe ovvero, ''colei che sa'' , infatti, si narra che La Que Sabe sappia ogni cosa sulle donne, da lei create dalla pelle della piega sulla pianta del suo piede divino, membrana sensibile all'onniscenza del mondo, come le donne della Loba. L'unica occupazione di questa figura perfettamente allineata ad altre divinità i cui miti racconta

Roberto Buttazzo, l’artista con l’idea fissa a Lecce

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Dostoevskij ne “ L’Idiota” ci parla di una bellezza che salverà il mondo. Sono stata sempre attratta dalla bellezza, una bellezza che sa emozionarmi ogni volta che, giorno dopo giorno, incontrando opere d’arte, mi ha condotta a studiarne ogni sua forma espressiva. Il richiamo della bellezza mi ha recentemente portata all’ex Convitto Palmieri di Lecce a visitare la mostra antologica di Roberto Buttazzo, promossa dalla Regione Puglia “ Idée Fixe”, articolata in undici sezioni cronologiche, precedute da altrettanti autoritratti. L’esposizione, sottolinea quanto l’arte sia stata presente nella sua vita, fondendosi con il quotidiano. La mostra ovviamente è stata anche un pretesto per conoscere meglio l’autore, che ho incontrato e intervistato. Quand’è che Roberto Buttazzo ha iniziato a percepire se stesso come artista? «Fu mia madre a scoprire che ero posseduto dal germe dell’arte, quando si accorse quanto erano per me più importanti, matite e fogli da disegno, da prefe